Buon Vento a Minervino Murge, sul 'Balcone delle Puglie'

In queste settimane sto girando una puntata di Buon Vento che rappresenterà il video ufficiale del Parco Nazionale dell'Alta Murgia dal titolo "Sentieri infiniti”.

Da metà aprile, mi aggiro fra distese cromatiche assordanti lungo i perimetri dei muretti a secco che delimitano i confini campestri di questo parco,
considerato il "primo parco rurale d'Italia".


 

Sto esplorando, in particolare, gli scenari ambientali della zona di Castel del Monte, il maniero ottagonale voluto da Federico II di Svevia come simbolo tangibile del suo potere imperiale.  Questa "corona di pietra" sulle Murge - così mi piace definire la geometrica fortezza - si erge uno dei colli più alti del Parco, in territorio di Andria, dominando spazi infiniti e sentieri pietrosi, dove mi sembra di cogliere atmosfere impressionistiche che suscitano stati d'animo crepuscolari, ad ogni sguardo.

Sto registrando anche nelle zone di Gravina in Puglia (sede istituzionale del Parco, con il suo habitat rupestre), Altamura (dove sono entrata nel vivo della rievocazione medievale del Federicus e ho seguito la produzione del celeberrimo Pane di Altamura DOP), il borghetto di Montegrosso di Andria (con il Bosco di Acquatetta e il Bosco di Finizio, nel cui terreno si nascondono pepite del pregiato tartufo "Bianchetto"), Spinazzola (con il Castello del Garagnone e la Cava di Bauxite) e Minervino Murge famosa come "il "balcone delle Puglie" per i suoi affacci sulle Murge e sulle immanse valli del Monte Vulture, l'antico vulcano spento della Basilicata. 

Qui, mi sono addentrata nell'antico nucleo medioevale che gli indigeni chiamano "La Scèsciola" (termine di derivazione araba e che vuol dire labirinto), lasciandomi guidare dalle ambientazioni paesaggistiche che lo circondano, dal candore del centro storico e dagli incontri con la gente autoctona che mi ha accolto con grande affabilità, curiosità e spirito collaborativo. Fluttuando nel candore dei vicoli imbiancati a calce, il gioco di sole e ombre svela curiosi retaggi orientali espressi nei dettagli architettonici. Nel dedalo intricato di corti fiorite, vicoli, strettoie, il candore sfocia nel verde intenso degli affacci che rendono il nucleo storico una gemma altomurgiana incastonata sui magnifici confini murgesi e lucani.

Ho fatto visita all'Antica Cesteria di Vincenzo Carlone per scoprire come, dall'arte dell'intreccio di virgulti di ulivo, rami e canne, prendono vita magnifici cesti, simbolo del recupero sapiente di elementi naturali offerti dalla terra.
 

Ho gustato le specialità della tradizione gastronomica minervinese all'Osteria Cantina Brandi con la sua deliziosa terrazza protesa sullo scenario lucano dominato dal Vulture.
I fratelli Carlone mi hanno accolto con una tavola trionfante di tipicità rurali, che lo chef Pietro Carlone combina con gusto semplice, fresco e deciso.
 

E mi sono incantata dinanzi alla profondità della Grotta di San Michele, percorrendo (più volte!) i 100 scalini che conducono al sontuoso altare in breccia corallina (lo stesso materiale con cui è stata realizzata la possente cornice del portale d'ingresso a Castel del Monte).
 

Nelle galleria sotto, troverete gli scatti fotografici che mi ritraggono lungo le atmosfere avventurose dei sentieri infiniti del Parco Nazionale dell'Alta Murgia.

Ed eccovi il video del mio ititnerario di viaggio a Minervino Murge.
Che il sentiero imboccato vi conduca sempre verso spazi infiniti.

Buon Vento!

Sabrina Merolla © Copyright 2014. Tutti i diritti riservati.